Michael Clayton è un tuttofare che lavora presso uno dei più importanti studi legali di New York. Prendendo ordini dal co-fondatore dello studio, Clayton, ex pubblico ministero nato in una famiglia di poliziotti, sbriga gli affari sporchi dello studio cercando di rimediare ai guai commessi dai suoi facoltosi clienti, occupandosi di casi di omissione di soccorso, diffamazioni a mezzo stampa e cosi via. Pur essendo stufo del suo lavoro, Clayton è legato allo studio legale per cui lavora da una montagna di debiti accumulati grazie alla sua passione per il gioco d’azzardo.
Non diciamo altro sulla trama, ricca di colpi di scena, di MICHAEL CLAYTON, film dell’esordiente Tony Gilroy che passa dietro la macchina da presa dopo aver scritto alcune delle sceneggiature di più successo degli ultimi anni. Interpretato da Gorge Clooney, che si prepara a ricevere una nomination all’oscar (basta vederlo nei titoli di coda col suo intenso primo piano di 10 minuti), nel cast troviamo anche Sidney Pollack e la bravissima Tilda Swinton, qui in ruolo viscido e infame come pochi se ne vedono al cinema. La regia è asciutta e senza divagazioni inutili, i toni sono scuri e cupi grazie alla fotografia di Robert Elswitt e questo ben si adatta ad un legal thriller come questo.Il fatto poi di ambientare la storia a New York, la città che più rappresenta gli avvocati per frenesia e cinismo è ben sottolineato dalle martellanti musiche di James Newton Howard. Film per amanti del genere e non, MICHAEL CLAYTON è un film solido e robusto che consigliamo di vedere.
(da recensione per Telenova)
