Seta di Francois Girard (dal romanzo di Alessandro Baricco ? )

Non ho letto il romanzo di Baricco, ma ho deciso di farlo. Al più presto! Quando uscì "La leggenda del pianista sull'oceano" non volli andare a vederlo al cinema perchè pensavo di rovinarmi la lettura del libro. Lessi il monologo, che mi emozionò e commosse così tanto che quando dopo andai a vedere il film ero pronto ad una critica agguerrita da rigirarlo sottosopra. Ed invece non fu così, e rimasi,  contrariamente a qunto immaginavo, pienamente soddisfatto del risultato.

 

Stavolta ho una sensazione differente. Il film nel suo complesso mi è piaciuto. Mi è piaciuta la storia. Ma forse la narrazione è un pò lenta. Il regista avrebbe forse potuto fare miglior uso dei paesaggi stupendi del Giappone, con una fotografia più attenta, ma comunque colmata da una colonna sonora sicuramente azzeccata (anche se ammetto di non sapere chi sia l'autore delle musiche).

L'interpretazione di Michael Pitt a mio giudizio è stata abbastanza mediocre. La sua espressione monotona da ragazzino svampito, se poteva andare bene per un film come "The Dreamers" (non per il film in se, ma per il ruolo che interpretava e l'ambientazione) sicuramente è insufficiente per il personaggio assegnatogli in questa pellicola.

Giudizio sicuramente migliore per la collega e moglie (nel film) Keira Knightley che riesce, nelle sue apparizioni (molto meno frequenti rispetto a quelle di Michael) a trasmettere qualche emozione, anche semplicemente con lo sguardo.

Grottesca e molto ...molto "Baricchiana" la figura di Baldabiou (interpretato da un bravo Alfred Molina) e la sua decisione di abbandonare tutti i suoi averi (ed erano molti) per partire per "non si sa dove", dopo aver sconfitto a biliardo se stesso, ma giocando con un braccio solo!

Non so se a causa dell'interpretazione poco convincente di Pitt, ma alla fine del film mi sono chiesto chi fosse il vero protagonista. Non penso fosse lui e neanche la seta. Forse la moglie, o meglio l'amore incondizionato di una donna per il suo uomo oltre ogni distanza, oltre ogni tempo.

Il punto interrogativo, nella nota tra parentesi alla fine del titolo che ho scelto per questo commento, non vuole essere una provocazione, ed ovviamente non è nenche una svista... direi che mi riservo di toglierlo quando avrò letto il libro.

 

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