FOGLIE - III

 

III.

Il suo sguardo d'amore é un coltello

per questo cordone che mi lega all' albero

e non c´e´ affetto nel frusciare delle foglie,


e cosi impiccato mi chiedo:

"perchè da quassù non vedo il mare?"

" si stenda sulla brandina e si spogli!"


Mi siedo esterefatto,

su lenzuole fredde come foglie di notte,

mi tolgo la camicia,

e poi la pelle. Dentro c'è un marinaio,

che scruta l'orizzonte e accanto una ragazza,

forse innamorata, ma annoiata.


Il marinaio guarda il mare,

ne bacia la guancia,

mentre si domanda dove sia la terra ferma


" Ma lei chi é?", chiedo preoccupato

" io sono il dottore, lei ha il mare dentro,

e dobbiamo rimuoverlo."


La fanciulla si appoggia al bordo della nave,

e sospira

perchè il mare è calmo e non c'è vento

che trasporti l´odore del sale,

ma io barcollo sulla fune e un onda improvvisa,

silenziosa come un sicario nella notte,

le scuote la camicetta contro il seno

e forse il cuore.


"dottore, perchè non provo dolore?"


" perche lei ha il mare dentro,

e dobbiamo rimuoverlo"


La fanciulla guarda altrove

e con le dita disegna nell'aria i suoi sogni,

mentre il marinaio bacia il cielo.


Lontano dal mare

le luci dei fari

illuminano di tanto in tanto

il mio palconescenico e la corda,

e ogni volta il buio e poi la luce.

Cosí senza un senso,

sfrecciano le auto nell`autostrada accanto,

come moscerini che sanno della morte vicina,

i miei unici spettatori,

in un odore intenso di nafta e di foglie.


Il marinaio vorrebbe abbracciare anche una nuvola

ma il vento comincia a soffiare.

La fanciulla dopo aver disegnato un cuore

lo soffia via sul mare, e il mio cuore scompare,

come al largo un messaggio in bottiglia,

con la nuvola del marinaio al seguito.

Rimane al marinaio il cielo

e la sua guancia azzurra


Io barcollo di nuovo sulla fune

e il marinaio cade indietro

ed il mio cuore é inghiottito da un onda anomala,

come un ultimo respiro.


La fanciulla guarda il mare

che inghiotte se stessa e piange

con lacrime e cristalli.

Il marinaio per terra la guarda

e i suoi sguardi

si rifrangono in arcobaleni,

tremolanti come il mare increspato.


Il medico: "perché vuole morire?"


“Ho bisogno di un’ anziana

donna che conservi le mie lettere per l'eternità”


“Io le posso solo sistemare

un bellissimo comodino,

nella sua stanza d’ospedale.

E comunque lei non ha

che farsene del mare! se ne sbarazzi!”


Il marinaio la bacia

Con la stessa solerzia

Con cui ammaina una vela.


Non vi sarà mai nè una lettera nè

nessun comodino, solo un bacio

che veleggia lontano sui tramonti

fino a perdersi col mio cuore


“Dentro ho un bacio, ma

non ne sento l’eternità.

Dottore, perché non mi visita?


Mi controlli il polso per favore?”


"No, lei non è malato,

perche appeso sulla corda

è il paziente perfetto,

che non ha ricordi o lettere!

Lei non è malato,

ha solo il mare dentro!

Se tutti fossero come lei

il mio lavoro sarebbe facile:

un suicidio e via…

Ma lei ha quel dannato mare dentro!

Adesso devo andare,

ho una vecchia paziente in fin di vita.

Devo esser sicuro che anche

lei non abbia il mare dentro,

ma solo tanta terra,

tanti strati di terra

che nessuna lettera in mezzo

mai potrà prendere il largo.

Lei, come la vecchia,

dovete tornare terra, fossile e

pietra di cimitero."


Nel secondo piano dell’ospedale

un uomo calvo subisce

la figlia inviperita che grida

contro il mondo

che la trova grassa e

con le rughe.

Lui vorrebbe dire

Che lei ha sempre sorridenti treccie

E un passo fresco di cerbiatta,

ma tutte le rughe del mondo

non gli danno il permesso

di pronunciare parola.

Preferisce sorriderle,

darle un bacio con il pensiero, ma

ci sono le rughe accanto, sopra e sotto, ovunque.

Quando la figlia va via, le rughe

vanno con lei, e lui ritrova il suo

cassetto del comodino.

Sospira!! Con le rughe se n’è andato

il presente, il dolore e la sua vecchiaia.

Il cassetto si apre ed una

coccinella tinge di rosso

un punto

della flaccida e pallida pelle

di questo ospedale.


Ho un bacio dentro!

E’ come una conchiglia

Sulla spiaggia.


Il marinaio si china,

la raccoglie e l’ascolta:

c'è dentro una vecchietta

che si stringe al seno le sue lettere d'amore,

e il volo di una coccinella.


L’uomo calvo raccoglie

Il fermacapelli a forma di coccinella

E ne osserva il movimento e il

timido volo fra le sue dita.

Un amata, in qualche lontano atollo,

del mio mare,

avrà sulle sue di dita

dato il dono del volo

a questo inerte oggetto.


Chissa come? Con un sospiro?

Non ha importanza, in ogni caso

adesso vola fra mondi, dita

e di sguardi galassie,

di cui solo un innamorato

può esserne il Dio.

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